Dossier politici Mercato del lavoro e politica sociale

Nell’agricoltura svizzera sono impiegati circa 20 000 lavoratori stranieri, la maggior parte dei quali in orticoltura.

Le imprese orticole che coltivano colture che richiedono molto lavoro necessitano di sufficiente manodopera poiché molti lavori di cura e raccolta devono ancora essere svolti a mano. In estate, una tipica azienda orticola impiega generalmente il doppio dei lavoratori rispetto all’inverno. Alla fine della stagione, la maggior parte dei lavoratori torna nel proprio Paese d’origine.

Direttive chiave e posizione USPV

  • Numero sufficiente di orticoltori e orticoltrici ben formati: la formazione deve essere promossa attivamente. Un apprendistato come orticoltore deve essere attrattivo e offrire quindi salario interessante, buone condizioni di lavoro e ampie possibilità di formazione continua.
  • Numero sufficiente di lavoratori ausiliari: la manodopera necessaria non può generalmente essere reclutata in Svizzera. Da un lato il salario offerto al personale non formato è relativamente basso e dall’altro i tempi di lavoro sono lunghi e il lavoro stesso è fisicamente stancante. Per i lavoratori stranieri, le condizioni di lavoro in Svizzera sono tuttavia molto allettanti. Spesso queste persone portano inoltre un importante know-how per i lavori da svolgere e tornano per tanti anni a lavorare presso la stessa impresa. Dopo l’accettazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, il reclutamento dei lavoratori stranieri, nonostante la linea morbida attuata dal Parlamento, è diventato più complicato a causa delle ulteriori spese amministrative (obbligo di notifica).
  • Tutela nella società: gli orticoltori come datori di lavoro sono sempre più spesso al centro delle critiche. Per poter produrre in maniera concorrenziale, è necessario offrire un salario relativamente basso dal punto di vista svizzero ai lavoratori stranieri. Questo genera un numero sempre maggiore di critiche. Per gli orticoltori qualificati, i salari sono tuttavia molto elevati poiché manca spesso personale formato.

Direttive salariali
Le direttive salariali vengono pubblicate ogni anno dall’Unione svizzera dei contadini, dall’Unione svizzera delle donne contadine e rurali e dall’ABLA (associazione professionale dei dipendenti agricoli). Per l’orticoltura, valgono direttive salariali speciali per il personale specializzato. Per i lavoratori non qualificati, le direttive stabiliscono il minimo salariale.